LE SPOGLIE DEI MAGI

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Capitello che narra la storie dell’arrivo delle spoglie dei Re Magi a Milano

 

Basilica di sant’Eustorgio

Nella Basilica di sant’Eustorgio è presente un sarcofago dove erano contenute le spoglie dei re Magi. Uno dei capitelli delle colonne che dividono la navata centrale da quella destra narra l’episodio dell’arrivo dei resti dei Magi a Milano.
La leggenda vuole che i Magi siano morti a Gerusalemme, dove erano tornati dopo la crocefissione di Gesù, per testimoniare la fede di cui si erano fatto banditori nei loro paesi.
La tradizione sostiene che le loro spoglie siano state trovate dalla regina Elena, madre di Costante, capo dell’Impero Romano d’Oriente, e trasferite nella chiesa di S. Sofia a Costantinopoli. Costante le donò a Eustorgio quando questi, eletto vescovo, si recò da lui per rimettere nelle sue mani il mandato di governatore di Milano da lui ricevuto.

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Facciata della basilica di sant’Eustorgio

Eustorgio le trasportò, assieme al pesante sarcofago nel quale erano state riposte, usando un carro trainato da buoi. Dopo un lungo e avventuroso viaggio di ritorno, giunse proprio qui, all’ingresso nella città da Porta Ticinese, dove il carro sprofondò nel fango e non fu possibile rimuoverlo. L’incidente fu interpretato da Eustorgio come un segno divino, e per questo fece erigere la prima basilica nella quale custodire le reliquie dei Magi.
La storia ci informa che nel 1164 l’imperatore Federico I, il “Barbarossa”, durante una delle sue calate in Italia, ordinò al suo consigliere, Reinald von Dassel, che era anche arcivescovo di Colonia, di impadronirsi delle reliquie, che finirono cosi nel duomo della città tedesca. Nel 1906, infine, il Card. Ferrari, vescovo di Milano, ottenne una parziale restituzione delle reliquie, ora conservate in una preziosa urna posta sopra l’altare dei Magi[1].

Curiosità: sul campanile, iniziato nel 1297, il più alto della città, dove per altro è posto l’orologio pubblico più antico d’Italia, del 1305, è posta alla sommità una stella a otto punte, che ricorda proprio la cometa che aveva guidato i Magi, e che oggi testimonia del passaggio delle loro spoglie.